martedì 2 novembre 2010

Siti di streaming - sono legali o illegali?

Quanti siti dal 2008 hanno esordito cominciando a pubblicare materiale in streaming? Tali siti non fanno altro che mettere all'interno delle loro pagine link di materiale caricato su piattaforme come possono essere quelle di Megavideo e Veoh.

Ma come funzianano questi siti? Intanto ci vuole un minimo di organizzazione, gli utenti di questi siti si dividono in gruppi che affittano DVD originali e li rippano, oppure scaricano i file già rippati da programmi come Emule e Torrent. Una volta scaricati questi file li uppano su piattaforme di videosharing che permettono di caricare video di grandi dimensioni. Ad esempio come dicevamo prima questi siti possono essere Megavideo e Veoh. Una volta caricati i file sulle piattaforme organizzano i link su delle pagine web che poi condividono. Ovviamente questi siti hanno un enorme successo, e hanno tantissimi utenti.
Ma ora la domanda è del tutto spontanea; tutto questo è legale?


Sarebbe bello se la risposta fosse semplicemente si, purtroppo però non è così. O meglio non esiste una risposta chiara e precisa. Cominciamo a esaminare i fatti lucidamente.

Quello di cui siamo certi è che condividere o diffondere materiale protetto da copyright è assolutamente un reato! Anche se le leggi qui in Italia sono un pò confuse sappiamo bene tutti che questo purtroppo è un dato di fatto.
I diretti responsabili però di questi video sono i siti su cui sono ostati, ma è davvero così? La risposta che ci sembrerebbe logica è si, in quanto sarebbero loro che dovrebbero prendersi la briga di controllare che tipo di file sono uppati sulle loro piattaforme. Purtroppo ultimamente anche le persone che linkano semplicemente nelle loro pagine i file protetti da copyright (anche se ostati su piattaforme quali Megavideo e  Veoh) possono avere delle responsabilità legali!
Portiamo dei fatti e delle prove che dimostrano la mia affermazione:
NonDireMaiVideo che è un sito di quelli di cui parlavamo sopra, che si limita a mettere link che rimandano su piattaforme di sharing, ha dovuto adeguarsi alle normativi vigenti. Infatti potete vedere questo adeguamento da questa pagina questa pagina.

La FAPAV gli ha mandato una bella letterina, qui sotto ve ne riporto una parte:

Egregio Signore:
La FAPAV – Federazione Anti-Pirateria Audio-Visiva – rappresenta le principali associazioni di categoria del settore audiovisivo, società di produzione e distribuzione cinematografica italiane, tra cui: MEDIASET, RAI, WARNER BROS, UNIVERSAL PICTURES, PARAMOUNT PICTURES, SONY PICTURES, WALT DISNEY STUDIOS, 20TH CENTURY FOX, MEDUSA E 01 DISTRIBUTION.
Secondo le informazioni pubbliche del WHOIS database, lei risulta essere proprietario e quindi legalmente responsabile del sito http://www.nondiremaivideo.com/
Risulta altresì che tale sito renda possibile la comunicazione al pubblico di numerose opere audiovisive e cinematografiche di prima visione e doppiate in lingua italiana, attraverso operazioni di fruizione diretta (“streaming”). I titoli messi a disposizione del pubblico, in tale modo, comprendono le opere degli associati FAPAV, i quali detengono la titolarità dei diritti delle proprie opere ed essi, né singolarmente, né collettivamente, hanno mai autorizzato la comunicazione al pubblico di tali opere, a mezzo del sopra indicato indirizzo IP.
 Ovviamente visto che la FAPAV è un'autorità in materia, lo staff ha preferito di eliminare il materiale dalle sue pagine per non rischiare di incorrere in sanzoni legali salate.
Anche chi pensa che siti grandi, o meglio dire enormi come  AnimeDB , dureranno per sempre farebbe meglio a non esserne tanto certo. Per quanto si è grandi se si viene presi di mira da tali autorità non si può fare altro che piegarsi...
Non vi sembra ancora chiara la risposta quindi?
Qui sotto voglio postarvi alcune delle Faq che si trovano direttamente sul sito della FAPAV:



Posso “uplodare” opere audiovisive sulla rete?
No, la comunicazione al pubblico abusiva di opere cinematografiche protette, attraverso la rete Internet, costituisce violazione della norma di cui all’art. 16 della Legge 633 del 22 aprile 1941, come successivamente modificata ed integrata.
La comunicazione al pubblico di opere cinematografiche senza il consenso dei titolari dei diritti, configura – oltre che lesione dei diritti esclusivi di utilizzazione economica spettanti ai titolari, e per ciò stesso tutelabili in sede civile, in via ordinaria od a mezzo di provvedimenti d’urgenza – anche violazione delle disposizioni penali di cui agli articoli 171 e seguenti della già citata L. 633/1941.

Posso “uplodare” senza scopo di lucro sul mio sito opere audiovisive senza essere perseguito per legge?
No, senza l’autorizzazione dei titolari dei diritti non è possibile riprodurre, né veicolare, materiale protetto da copyright, a prescindere dal conseguimento di un lucro o di un profitto. La sanzione prevista per chi immette film sulla rete senza scopo di lucro consiste in una multa che varia tra € 51 e € 2.065,82. E’ possibile l’oblazione.
Posso inserire nella mia pagina web dei link per dei siti che consentono di scaricare opere audiovisive?
No, anche il sistema di linking costituisce violazione della legge sul diritto d’autore, secondo le norme vigenti della più recente giurisprudenza italiana.
Quindi direi che dopo la visione di questi fatti, la conclusione è che anche chi linka semplicemente i file, come chi li uppa, è perseguibile di legge.

Ma non esiste la legge dei file degradati? In realtà questa è la prima cosa a cui ci possiamo provare ad aggrappare, in quanto effettivamente i video caricati su Megavideo e su Veoh sono degradati e decisamente di qualità molto scadente; quindi diversi da quelli originali. Purtroppo la legge parla di “immagini e musiche”, non fa accenno a video. E poi dice che si possono utilizzare per scopo didattico. E come facciamo a dimostrare che vediamo Batman, Il gladiatore, Harry Potter o un altro qualsiasi film o serie TV per scopi didattici? :-P Direi che ancora una volta la risposta è abbastanza ovvia.

In qualsiasi caso un Webmaster che inserisce link di file streaming protetti da copyright se ne assume il rischio. Teoricamente prima vi arriva la lettera di avvertimento, poi se non eliminate i link si può andare avanti con cose più pesanti come lettere di avvocati o diffide; o addirittura come nel caso di  " RiflettoTV" il sito può essere sequestrato dalla polizia.

Ma per chi si limita a vedere il materiale in streaming ci possono essere delle responsabilità? In teoria no però se ci pensate bene, guardando materiale illegale state contribuendo, in un certo modo, ad alimentare questo reato.

Vi sembra pazzesco? Vi sempra una cosa folle? Vi sembra che la legge italiana stia dando i numeri? Dite pure la vostra commentando questo post!

2 commenti:

  1. è effettivamente una follia! Anche io avevo un sito dove venivano visualizzati dei link di megavideo e dopo un paio di mesi che era aperto, e dopo che le segnalazioni di film erando diventate interessanti mi è arrivata anche a me una bella mail... ovviamente non ho avuto voglia di cominciare a combattere questa guerra e ho deciso di eliminare i link in questione....

    Cmq sono daccordo con te, anche i siti grossi non durano per sempre!

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  2. Condivido la tua decisione. è troppo rischioso scontrarsi con questi colossi. Ed effettivamente si rischia di finire davvero male. Cmq grazie del tuo commento

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